Il Parco di Pinocchio
Il Parco di Pinocchio
Il Parco di Pinocchio non poteva che nascere a Collodi, dove l'antico villaggio è rimasto quello di secoli fa, con la sua caratteristica cascata di case che dall'alto della collina termina a ridosso della Villa Garzoni e del suo scenografico Giardino settecentesco. Proprio a Collodi nacque la madre di Carlo Lorenzini e lo scrittore vi trascorse la fanciullezza presso i nonni Orzali. In questo luogo sospeso nel tempo si comprendono le ragioni che spinsero il giornalista e scrittore brillante ad adottare lo pseudonimo di Collodi, e qui l'immaginario delle Avventure di Pinocchio ha trovato origine ed acquistato quella forza che ne ha fatto un capolavoro senza limiti di spazio né di tempo. Collodi conserva in sé il carattere di luogo fiabesco e concreto insieme, nel quale la storia si invera nel nostro immaginario.
L’antico borgo di Collodi
Il Parco di Pinocchio non è un consueto parco di divertimenti, ma piuttosto un'unità fantastica di rara suggestione, un prezioso esempio di creazione collettiva di artisti di grande personalità, un luogo in cui si ha la sensazione di ripercorrere una fiaba vivente divertendosi in modo spontaneo, naturale e stando a contatto con la tranquilla bellezza dell'arte e della natura. L'idea di celebrare a Collodi il famoso burattino venne al prof. Rolando Anzilotti e al Comitato per il Monumento a Pinocchio che fecero appello al mondo dell’arte. 84 scultori risposero, presentando i loro bozzetti al concorso nazionale bandito per la realizzazione del monumento: nel 1956 la vittoria andò a Emilio Greco per Pinocchio e la Fata e a Venturino Venturi per la Piazzetta dei Mosaici (arch. Renato Baldi e Lionello De Luigi).
Pinocchio e la Fata di Emilio Greco La Piazzetta dei Mosaici di Venturino Venturi
Nel 1963 fu inaugurata l'Osteria del Gambero Rosso, opera dell'arch. Giovanni Michelucci.
A sud del Parco sorse nel 1972 il Paese dei Balocchi, progettato da Pietro Porcinai e costellato dalle ventuno sculture in bronzo di Pietro Consagra e dalle costruzioni dell'architetto Marco Zanuso.
Nell’area iniziale del Parco troviamo, invece, il Laboratorio delle Parole e della Figure, ideato da Giovanni Michelucci e realizzato nel 1986 dall’arch. Carlo Anzilotti, dove i visitatori possono scoprire le attrazioni del M.I.P. – Museo Interattivo di Pinocchio.
Nel Paese dei Balocchi, una piccola galleria introduce nel Villaggio di Pinocchio, da dove nasce un sentiero popolato dalle figure del romanzo: il Carabiniere che sbarra la strada costringendo i ragazzi a passargli fra le gambe; e ancora il Grillo parlante, il Gran Teatro dei burattini, il Gatto e la Volpe, il Bosco degli assassini, la Fata bambina e la sua Casina Bianca, con la Lumaca portinaia.
Il Gatto e la Volpe di Pietro Consagra La Fata bambina di Pietro Consagra
Nel vicino Campo dei Miracoli brilla l'Albero degli zecchini d'oro; poco dopo ecco il Serpente e ancora i Quattro coniglietti che portano la bara per convincere Pinocchio a bere la medicina. Quindi compare la Fata con le braccia spalancate, il Granchio che spruzza acqua, le Reti e la Padella del Pescatore Verde; e ancora Pinocchio, trasformato in Ciuchino. Infine il Grande Pescecane, dentro la cui bocca si può entrare per andare a trovare Geppetto. Dalla cima del grande mostro, sulla quale ci si può inerpicare, si vedono la Capretta e il Burattino che saluta.
Il Grande Pescecane di Marco Zanuso
A questo punto il romanzo è terminato, ma l'itinerario fantastico continua con il Labirinto, la Grotta dei Pirati, le Ruote sonore mosse dall'acqua, e il Percorso Avventura, che include il tratto Vola sul fiume (in cui i bambini volano da una sponda all’altra del fiume) e il tratto La Nave Corsara (in cui i bambini si muovono tra i pennoni di un veliero immaginario).
Infine, troviamo il “Salone del Grillo Parlante”, una moderna struttura multimediale per meeting e convegni da 255 posti, dove, di volta in volta, vengono accolte mostre sull'illustrazione per l'infanzia, opere di artisti di tutto il mondo, disegni e realizzazioni dei ragazzi e delle scuole per il "Compleanno di Pinocchio".
Nel Parco sono state introdotte alcune giostre e teatrini meccanici della prima metà del ‘900 che fanno sognare i piccoli e ricordare i grandi, in una atmosfera che credevamo perduta.
Il percorso letterario del Parco è formato da un originale connubio tra arte ed ambiente: l'andamento è tortuoso e la folta vegetazione fa sì che ogni tappa giunga sorprendente e inaspettata. Le piante sono quelle tipiche della macchia mediterranea, tranne nei punti dove si tratta di scandire gli episodi più straordinari: in quel caso anche la vegetazione assume connotati più stravaganti e originali.
Oltre 100.000 bambini e adulti, italiani e stranieri, percorrono ogni anno il Parco che, insieme ad altre importanti attività culturali, è una delle realizzazioni della Fondazione Nazionale Carlo Collodi, ente morale e istituzione culturale.